
PRESENTAZIONE DELLA NUOVA STAGIONE 2025/2026
Siamo lieti di annunciare che questa mattina il Direttore Artistico Mario Brunello ha presentato presso il Municipio di Mestre la 40ª edizione della Stagione di Musica da Camera e Sinfonica di Mestre.
Un’edizione speciale che celebra quarant’anni di musica, cultura e presenza sul territorio, mettendo in luce il valore riconosciuto di questa rassegna per la città. Un traguardo che invita a fare memoria del passato e a guardare al futuro con fiducia, attraverso un programma artistico di rilievo e iniziative collaterali pensate per coinvolgere e arricchire il pubblico e la comunità.
All’incontro sono intervenuti:
- Avvocato Giorgia Pea, “Presidente della VI Commissione Consiliare del comune di Venezia, politiche e attività culturali, cittadinanza donne-pari opportunità, promozione della città, relazioni internazionali” e delegata del Sindaco “cultura: attività teatrali e cinema”
- Avvocato Mauro Pizzigati, Presidente dell’Associazione Amici della Musica di Mestre
- Mario Brunello, Direttore Artistico dell’Associazione Amici della Musica di Mestre
- Claudia Volpato, Project Manager dell’Associazione Amici della Musica di Mestre
- Alessandro Bonesso, Consigliere ed ex Presidente dell’Associazione
Il cartellone 2025–2026 si preannuncia ricco di appuntamenti, giovani talenti emergenti, ospiti di rilievo e progetti speciali pensati per la città e il suo pubblico.
📄 Scarica il comunicato stampa completo qui.
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TEATRO TONIOLO È sempre una bella stagione
40° Stagione di musica da camera e sinfonica di Mestre 2025/2026
in collaborazione con Associazione Amici della Musica di Mestre
Direttore Artistico Mario Brunello
È arrivata all’importante traguardo della 40esima edizione la Stagione di musica da camera e sinfonica di Mestre del Teatro Toniolo, frutto della proficua collaborazione del Settore Cultura del Comune di Venezia con l’Associazione Amici della Musica di Mestre.
La Stagione 2025/2026, ideata dal Direttore Artistico Mario Brunello, comprende 11 concerti di grande levatura con artisti e formazioni musicali di fama internazionale, insieme a giovanissimi talenti che si stanno imponendo sulla scena musicale, protagonisti del ciclo intitolato 6 suonato?, inaugurato nel corso della Stagione 2022.23.
Una stagione ricca e variegata, che anche quest’anno mira a stimolare la curiosità degli spettatori, offrendo all’ascolto una accurata selezione di musiche che vanno dai capolavori del repertorio classico ad opere eseguite per la prima volta in Italia, dalle incursioni nel jazz fino al rock e al pop.
Si rinnova inoltre l’offerta di guide all’ascolto, ospitate nel Foyer del Teatro Toniolo, grazie alla partnership traAssociazione Amici della Musica di Mestre ed Università Popolare Mestre.
Ad inaugurare la stagione, il 28 ottobre, Enrico Dindo, tra i violoncellisti più amati della scena internazionale, insieme a tre suoi straordinari allievi del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano: Chiara Kaufman, Marina Pavani, Giulio Rondoni. Dopo aver inaugurato la stagione 2023/2024 con la grande scuola pianistica di Massimo Somenzi ed aver aperto la stagione 2024/2025 con la grande scuola violinistica di Salvatore Accardo, che ha presentato alcuni giovani talenti dell’Accademia Stauffer di Cremona, si fa “tris” con la grande scuola di violoncello di Enrico Dindo. Un appuntamento imperdibile con la grande musica che torna ad incantare Mestre. Un inizio carico di emozione e significato: un dialogo tra generazioni di musicisti, tra esperienza e nuova linfa creativa, in un concerto che promette di toccare corde profonde dell’anima. Lasciatevi avvolgere dal suono caldo dei violoncelli, dalla passione di chi insegna e di chi impara, in una serata che celebra la bellezza della musica e la forza dei legami che essa crea. Un incontro tra generazioni, tra esperienza e futuro, in cui la musica di Hindemith, Weinberg, Britten, Čajkovskij si fa racconto, emozione, bellezza condivisa. Le note dei violoncelli intrecceranno storie e sensibilità diverse, regalando al pubblico un viaggio sonoro intenso e coinvolgente. Un appuntamento da non perdere, per chi ama la grande musica e desidera scoprire il talento che cresce, guidato dalla mano di un vero maestro.
Il 5 novembre debuttano al Teatro Toniolo una giovane stella del violino, classe 2006, e un raffinato interprete del fortepiano. Yuki Serino e Martin Nöbauer danno vita a un viaggio straordinario nel cuore della musica di Beethoven, in un progetto triennale che culminerà nel 2027, il grande anno beethoveniano a duecento anni dalla sua morte. A Yuki Serino, talento luminoso e sensibilità fuori dal comune, è affidata la direzione artistica di questa avventura musicale che, nell’arco di tre anni, porterà sul palco l’integrale delle sonate per violino e fortepiano del genio di Bonn. Un progetto ambizioso che guarda al futuro celebrando un gigante del passato, un’occasione unica per ascoltare, riscoprire e lasciarsi travolgere da pagine immortali, interpretate con freschezza, rigore e passione, per restituire a Beethoven tutta la sua attualità, la sua forza visionaria, la sua poesia senza tempo. Con una matinée speciale al Teatro Toniolo, nella mattinata del concerto, bambini e ragazzi delle scuole del territorio potranno avvicinarsi a Beethoven, ascoltare la sua musica raccontata e vissuta da vicino, lasciandosi ispirare dal suo genio senza tempo. Un concerto che è una promessa di emozione, scoperta e bellezza condivisa: un invito a lasciarsi incantare dalla forza di Beethoven, attraverso lo sguardo e l’entusiasmo delle nuove generazioni. Il concerto inaugura il ciclo 6 suonato?.
Nel cinquantesimo anniversario della morte di Dmítrij Šostakóvič nel 2025, il 15 dicembre sei straordinari pianisti — Maria Grazia Bellocchio, Muriel Chemin, Maria Perrotta, Pietro Rigacci, Roberto Russo, Massimo Somenzi — si uniscono per rendere omaggio a uno dei cicli pianistici più profondi e affascinanti del Novecento: i 24 Preludi e Fughe op. 87. Sei interpreti, ventiquattro gemme musicali: un viaggio attraverso un universo sonoro che abbraccia ironia, malinconia, rigore e libertà creativa, restituendo tutta la complessità e l’umanità di Šostakóvič. Ogni preludio e fuga è un mondo a sé, un racconto intimo e potente che parla con voce sempre nuova. 6×4 = 24 non è solo un concerto, ma una celebrazione viva e condivisa del genio di Šostakóvič, una serata unica per scoprire, o riscoprire, un capolavoro che continua a commuovere, sorprendere e ispirare generazioni di musicisti e di ascoltatori. Un invito ad aprire cuore e mente, lasciandosi avvolgere dalla musica senza tempo di un grande maestro.
Il 19 gennaio spazio alla Banda Osiris e al suo esilarante spettacolo Le Dolenti Note. Dopo essersi addentrata in modo irreverente nei meandri del complesso universo delle sette note, aver abbattuto i rigidi accademismi e le barriere dei generi musicali, intrecciando, tagliando e cucendo musica classica e leggera, jazz e rock, il furore dissacratore della Banda Osiris si concentra sul mestiere stesso di musicista. Prendendo spunto dall’omonimo libro, la Banda Osiris trasforma le pagine scritte in un viaggio musical-teatrale ai confini della realtà. Con l’abilità mimica, strumentale e canora che li contraddistingue, i quattro protagonisti si divertono con ironia a elargire provocatori consigli: dal perché è meglio evitare di diventare musicisti a come dissuadere i bambini ad avvicinarsi alla musica, da quali siano gli strumenti musicali da non suonare a come eliminare i musicisti più insopportabili. Attraverso musica composta e scomposta, musica da camera e da balcone, Beatles e Vasco Rossi, la Banda Osiris tratteggia il ritratto impietoso della figura del musicista: presuntuoso, permaloso, sfortunato, odiato, e, raramente, amato. La Banda Osiris torna a incantare e a divertire, portando in scena uno spettacolo unico, dove la musica incontra la comicità, l’ironia e la poesia. Un viaggio esilarante e sorprendente nel mondo delle note e dei musicisti, tra virtuosismi, gag irresistibili e trovate geniali che da sempre rendono la Banda Osiris un fenomeno unico nel panorama teatrale e musicale italiano. In Le Dolenti Note, si ride, ci si emoziona e, soprattutto, si riscopre la musica sotto una luce nuova: colta ma mai pedante, spiazzante e coinvolgente, capace di far riflettere sorridendo. Un appuntamento da non perdere per chi ama farsi sorprendere e portare a casa un sorriso che dura ben oltre l’ultima nota. Lasciatevi conquistare: con la Banda Osiris, ogni concerto è una festa!
Il 29 gennaio una giovane violoncellista di straordinario talento, un fortepianista di grande sensibilità, un progetto ambizioso per riscoprire e raccontare l’evoluzione di un repertorio che ha fatto la storia della musica da camera: così Maria Salvatori, classe 2004, già raffinata interprete e direttrice artistica del progetto, e Nicolas Margarit, daranno vita a un percorso triennale dedicato a Ludwig van Beethoven, in attesa del grande anno beethoveniano nel 2027. Nell’arco del triennio sarà eseguito l’integrale delle sonate per violoncello e fortepiano di Beethoven, ma non solo. Il primo concerto è un invito ad ascoltare le radici e la rivoluzione stilistica di questo repertorio: da Anton Kraft, virtuoso e pioniere dello strumento, alla terza sonata di Beethoven, culmine di invenzione e profondità espressiva, fino alla celebreSonata “Arpeggione” di Schubert, che ne raccoglie e rinnova l’eredità con poesia ineguagliabile. Ma la musica di Beethoven e dei suoi contemporanei parlerà anche ai più giovani: grazie alla matinée dedicata agli studenti delle scuole del territorio, al Teatro Toniolo, bambini e ragazzi potranno scoprire la bellezza di un linguaggio senza tempo, ascoltato da vicino e raccontato con passione. Un concerto che è insieme viaggio, scoperta e promessa di emozione: per chi ama la musica che unisce generazioni e continua a risuonare viva, ogni volta come fosse la prima. Il concerto fa parte del ciclo 6 suonato?.
Il 12 febbraio spazio ad un un capolavoro di energia giovanile, esuberanza creativa e poesia senza tempo: l’Ottetto per archi op. 20 di Felix Mendelssohn-Bartholdy rivive grazie al talento fresco e già straordinario degli studenti dell’Accademia Stauffer di Cremona, una delle eccellenze italiane nella formazione dei migliori strumentisti ad arco. Fondata nel 1985 dalla Fondazione Stauffer — istituzione creata nel 1970 dal mecenate italo-svizzero Walter Stauffer — l’Accademia è oggi un punto di riferimento per chi sogna di diventare interprete di altissimo livello, custodendo e rinnovando la grande tradizione della liuteria e della musica cremonese. Questo concerto è un’occasione preziosa per lasciarsi trasportare dall’entusiasmo dei giovani musicisti del Quartetto Rilke e del Quartetto di Genova che, insieme, daranno voce a uno dei più straordinari esempi di musica da camera mai scritti: un ottetto che è slancio, luce, eleganza e ardore, composto da un Mendelssohn appena sedicenne ma già geniale. In programma inoltre il Quartetto per archi n. 7 in fa diesis minore op. 108 di Dmitrij Šostakovič, caratterizzato da un’atmosfera lirica e introspettiva e dalla presenza di elementi grotteschi e contrasti tipici dello stile del compositore, con una predominante componente ritmica, e Langsamer Satz, opera giovanile di Anton Webern, che combina elementi della tradizione romantica con intuizioni che anticipano la musica del XX secolo, caratterizzata da un’intensa espressività e da un raffinato utilizzo del materiale musicale. Un appuntamento da non perdere per chi desidera vivere la magia dell’incontro tra la grande musica e il futuro che cresce.
Quando sul palcoscenico si alza il sipario e a suonare è l’Orchestra della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, l’emozione è garantita. Una delle più prestigiose compagini orchestrali italiane, custode di una tradizione musicale che affonda le radici nella storia stessa del nostro Paese, torna a incantare il pubblico il 18 marzo con un programma che unirà eleganza, passione e perfezione esecutiva. Ogni concerto dell’Orchestra della Fenice è un’esperienza unica: il suono ricco, l’affiatamento tra i musicisti, la magia di un repertorio che attraversa secoli di capolavori rendono ogni nota un invito a sognare. Un appuntamento imperdibile per chi ama farsi rapire dalla grande musica e vivere un’emozione indimenticabile.
Il 24 marzo si rinnova la tradizione del concerto “borderline”, dove si ascolta una Sardegna immersa in un ambiente magico: Polyphony of Stones con il polistrumentista Enzo Favata – sassofono, clarinetto strumenti elettronici, sintetizzatori – e gli straordinari Tenores di Bitti. Un viaggio sonoro unico, dove gli strumenti musicali di Enzo Favata si intrecciano con le voci ancestrali e potenti dei Tenores di Bitti. Un incontro tra modernità e tradizione sarda, capace di trasformare pietre millenarie in vibrazioni vive e suggestive. Un coro a tenores & un musicista jazz, cinque voci immerse in un originale paesaggio sonoro fatto di canti polifonici, suoni di ance di sassofoni e clarinetti, voci gutturali, filtri digitali di elettronica dal vivo. Uno spettacolo dove il linguaggio arcaico delle voci megalitiche convive insieme a strumenti moderni, circuiti elettronici, campionamenti.
“4/3/1943…Lucio Dalla!” è il titolo dello spettacolo che Cesare Bocci voce narrante, il Duo Saverio Mercadante – Rocco Debernardis clarinetto, Leo Binetti pianoforte porteranno in scena il 21 aprile. Viaggio di musica e parole nella storia di uno dei più grandi cantautori italiani. Nato a Bologna il 4 marzo 1943, è stato uno dei più innovativi e versatili autori e interpreti della canzone italiana. Merito di una serie consecutiva di album che, soprattutto a cavallo tra i decenni ‘70 e ‘80, ha creato un universo lirico e musicale di incomparabile magia, con le sue canzoni uniche, ironiche e al tempo stesso cariche di profonda poesia e umanità, frutto di un talento impareggiabile. Autore inizialmente solo delle musiche, si è scoperto in una fase matura anche paroliere e autore dei suoi testi, diventando, negli anni, uno dei capisaldi musicali del novecento italiano, arrivando a vendere oltre 50 milioni di dischi. Cesare Bocci ci racconta la storia di questo grande artista, cantautore eclettico, musicista completo, curioso, sempre avanti rispetto alla concorrenza, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, che nacque jazzista e morì popstar, imponendosi in ogni ambito dell’arte musicale e non solo.
Gran finale, il 28 aprile, con il giovane pianista Giovanni Bertolazzi che si è imposto sulla scena internazionale vincendo il 2° premio e 5 premi speciali al Concorso Internazionale “F. Liszt” di Budapest e nel 2024 è stato insignito del 43° “Liszt Ferenc International Grand Prix Du Disque” dalla Società Liszt di Budapest per le sue registrazioni lisztiane. Virtuosismo, poesia e passione travolgente: Giovanni Bertolazzi rende omaggio a Franz Liszt con un programma che ne esalta la genialità visionaria e la potenza espressiva, in un viaggio tra trascrizioni audaci, parafrasi teatrali e pagine di pura introspezione. Dall’incandescente Parafrasi da concerto su Ernani di Verdi alla vertiginosa Totentanz, dalle suggestioni elegiache di Recueillement — omaggio a Bellini — alla scintillante Rapsodia ungherese n. 12, fino a culminare nella monumentale Sonata in si minore, capolavoro assoluto di tensione e lirismo. Con la sua sensibilità e un talento che si impone per maturità e carisma, Giovanni Bertolazzi invita il pubblico a immergersi nell’universo lisztiano, fatto di eccessi e poesia, fuoco e malinconia, tecnica trascendentale e canto dell’anima. Un concerto da non perdere per chi vuole farsi avvolgere dall’incanto di un pianismo senza confini. Il concerto fa parte del ciclo 6 suonato?.
Fuori abbonamento, il 26 aprile attesissimo concerto della GOM Giovane Orchestra Metropolitana, diretta da Pierluigi Piran. Un viaggio emozionante tra le grandi pagine della musica per il cinema, interpretate dall’entusiasmo e dal talento di quasi 100 elementi, a conclusione dell’undicesima edizione dei laboratori orchestrali. Un concerto che è molto più di una semplice esecuzione: è la celebrazione di un percorso di crescita, di studio condiviso e di passione che unisce giovani musicisti e li trasforma in un’orchestra viva, capace di far rivivere sul palcoscenico le atmosfere indimenticabili delle colonne sonore più amate. Dalle melodie che hanno fatto sognare intere generazioni alle partiture che raccontano avventure, emozioni e mondi lontani: la GOM accompagna il pubblico in una serata di musica e di cinema. Un appuntamento imperdibile, per applaudire il futuro della musica che cresce e per lasciarsi travolgere dalla magia del grande schermo… in versione sinfonica!
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