
INTERVISTA ESCLUSIVA A MASSIMO SOMENZI
Abbiamo intervistato Massimo Somenzi, che con Maria Grazia Bellocchio, Muriel Chemin, Maria Perrotta, Pietro Rigacci e Roberto Russo, sarà in concerto lunedì 15 dicembre 2025 alle ore 19.30 al Teatro Toniolo.
vai alla scheda del concerto
Sei pianisti sullo stesso palco, per un’opera immensa come i 24 Preludi e Fughe: che effetto ti fa essere parte di un progetto così unico?
È una enorme soddisfazione avere la possibilità di omaggiare uno dei miei compositori preferiti facendo parte dell’esecuzione della sua opera pianistica più importante insieme a cinque colleghi che sono soprattutto amici con cui condivido idee e passioni.
Šostakóvič non è un autore “facile”: cosa pensi possa conquistare il pubblico che magari lo ascolta per la prima volta?
Šostakóvič riesce a esprimere tutte le sfaccettature della sua poetica restituendoci 24 piccoli mondi dai suoni, colori, atmosfere, caratteri molto diversi, una garanzia di varietà per il pubblico che ne dovrebbe restare catturato.
Ogni pianista ha il suo stile e la sua personalità: in che modo si intrecciano e dialogano le vostre interpretazioni durante la serata?
Anche questo è un aspetto importante: l’avvicendamento di 6 personalità diverse, di 6 sensibilità molto accentuate e anche di 6 letture del testo molto personali garantiscono una ulteriore varietà all’esecuzione diventando, a mio parere, un elemento non voglio dire migliore ma sicuramente differente e altrettanto interessante rispetto a un’esecuzione fatta da uno stesso artista. Se dovessi stilare un elenco per il mio ascolto ideale dei 24 Preludi e Fughe vi comparirebbero sicuramente pianisti diversi: Richter, Gilels, Nikolaeva, Šostakóvič stesso e altri
C’è un Preludio o una Fuga che senti particolarmente “tuo”, come se parlasse direttamente alla tua sensibilità?
Amo particolarmente la Fuga in do maggiore, tutta sui tasti bianchi, sospesa in una atmosfera rarefatta di assoluta beatitudine e il Preludio e Fuga in mi minore con una Fuga a due soggetti di enorme sapienza compositiva. Questo rispetto ai 4 Preludi e Fughe che suonerò io. Tra gli altri sono sempre stato emotivamente assai colpito dalla Fuga in si b minore. Ovviamente amo tutta l’opera e mi capita spesso di ascoltare singoli Preludi e Fughe a seconda del mio stato d’animo.
Questo concerto è anche un omaggio a 50 anni dalla morte di Šostakóvič: che significato personale ha per te rendergli tributo con questa maratona musicale?
Šostakóvič è uno di quei giganti che hanno trattato tutti i generi musicali: il teatro, la musica sinfonica, il balletto, i concerti per strumento solista e orchestra, la musica da camera, la musica vocale, la musica da film. Pur essendo lui un ottimo pianista la produzione per pianoforte rappresenta solo una parte dei suoi interessi. Oltre alla significativa presenza del suo strumento nella musica da camera e vocale, nei 2 Concerti per pianoforte e orchestra e nelle 2 composizioni per due pianoforti, per pianoforte solo troviamo tre gruppi importanti di opere: le 2 Sonate, i 24 Preludi e appunto i nostri 24 Preludi e Fughe che, essendo senza dubbio non solo la sua opera pianistica più importante ma anche una delle più rappresentative della sua intera produzione, sono dunque l’ideale per un particolarmente significativo omaggio.
Nella formazione di un pianista, quale importanza attribuisci allo studio della polifonia e in particolare ai 24 Preludi e Fughe di Šostakóvič?
Una seria scuola pianistica non può che dare somma importanza allo studio della polifonia che rappresenta senza dubbio uno degli assi portanti della scrittura del mio strumento. Considero i 24 Preludi e Fughe di Šostakóvič gli ideali eredi dei 48 che compongono Il Clavicembalo ben temperato di J.S. Bach, opera nello studio di un pianista assolutamente imprescindibile. Ho spesso fatto studiare ai miei allievi Preludi e Fughe di Šostakóvič come completamento più moderno di quelli di Bach ai quali aggiungono ulteriori nuovi elementi tecnici e musicali.